Nuova luce per le mura spagnole della Pinacoteca Nazionale di Cagliari

Comune: Cagliari

sito: Pinacoteca Nazionale di Cagliari – cittadella dei Musei 

anno: 2019 – 2020

Committente: MIBACT – Segretariato Regionale per la Sardegna

Foto: © Stefano Ferrando, Studio Vetroblu

Le immagini sono su gentile concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo – Direzione Regionale Musei Sardegna

Cenni storici

Nel 1966, in occasione degli scavi effettuati per la realizzazione della Cittadella dei Musei, vennero alla luce le strutture dell’impianto originario del sistema difensivo chiamato La Tenaglia, costruito tra il 1552 e il 1563 dall’ingegnere cremonese Rocco Capellino. Dell’imponete opera sono visibili nella Pinacoteca Nazionale parte delle mura a scarpa, costruite sulla roccia con blocchi di tufo squadrati, sostenute da contrafforti. Ben presto la Tenaglia venne considerata inadatta a fronteggiare le nuove tecniche militari tanto da essere ricostruita ed ampliata tra il 1573 e il 1578 dai fratelli Giorgio e Jacopo Palearo, che vollero conservare la forma progettata dal Capellino. L’opera attuata dai Palearo occupa sostanzialmente l’attuale superficie della Cittadella dei Musei. La Tenaglia divenne sede del Regio Arsenale dal 1727 al 1870.

Lighting design

Per la nuova illuminazione delle mura spagnole, presenti all’interno della Pinacoteca Nazionale di Cagliari, si è pensato ad un sistema composto da proiettori da esterno con TCC pari a 3000K e con due differenti ottiche in modo tale da mettere in risalto determinate aree delle mura, con semi radenze e radenze, creando un contrasto di luce e ombre che prima mancava, in quanto tutta l’area era illuminata in modo omogeneo e piatto con soli due proiettori da 12000 lm. La difficoltà dell’illuminazione delle mura spagnole risiede nel fatto che ciò che è presente nella parte centrale altro non è che l’estradosso della volta a botte di una delle due cannoniere presenti nel Regio Arsenale. Con la luce si è voluto evidenziare il gioco di pieni e di vuoti e dare tridimensionalità al sito. 

Gli apparecchi sono stati installati su speciali supporti in quanto non era possibile un loro fissaggio diretto sulle mura. Ciascuna posizione degli apparecchi è stata studiata per non consentire una loro visione da parte dei visitatori e garantire quindi un pieno comfort visivo al visitatore. L’impianto è gestito tramite protocollo DALI in Bluetooth, permettendo quindi di creare diversi scenari a seconda delle necessità e di dimmerare ciascun apparecchio. 

Foto di cantiere ©essequadro|p